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06/02/2002
I Savoia? Fuori dalle palle.

Ieri, 5 febbraio 2002, per i Savoia è stata una giornata storica. Li abbiamo visti sorridere di fronte alle italiche telecamere ed ai cronisti impacciati per tanta nobiltà.
Il piccolo di casa Savoia ha dichiarato: “per mio padre e per me è un grande giorno, hanno dato la possibilità a lui di rivedere a me di riscoprire la nostra patria.” Perfetto. Ed il Senato della Repubblica (della Repubblica!!!) ha votato per il rientro. La legge è stata approvata con 235 sì, 19 no e 15 astenuti. Come a dire, 34 repubblicani e 235 monarchici, o repubblichini o traditori o ancicostituzionalisti.
In questi ultimi anni i tentativi di cambiare la Costituzione sono stati innumerevoli, da D’alema a Berlusconi, da Bossi ai referendari, ma questa volta ci stanno riuscendo per davvero. Questa volta hanno deciso che la Costituzione è vecchia, non conta più nulla, che si può dare un colpo di spugna sulle croste lasciate dalla storia, che in sei mesi di malgoverno e malaopposizione sia consentito sputare su una delle carte costituzionali che sono il fondamento della democrazia europea. La morte dei partigiani, il sacrificio dei patrioti, il talento dei repubblicani, tutto all’aria. Berlusconi e Rutelli mettono le mani sulla storia e la modificano, e lo fanno senza alcuna grazia e rispetto, come è tipico della loro arroganza.

I Savoia non debbono tornare. E' già incredibile che nel nostro parlamento possa sedere una signorina che porta il nome di Mussolini e che fino a l'altro ieri posava seminuda su giornaletti da quattro lire. Mi fanno schifo le loro lacrime, quelle lacrime che vengono il giorno dopo che il rampollo reale ha dichiarato ad una testata statunitense che lui in Italia ci verrebbe, ma solo a visitarla, perché la Svizzera è “meglio organizzata”. Ci resti in Svizzera il rampollo. Ci resti anche il figlio del traditore, del fascista, di colui che ha spalleggiato Mussolini e la sua follia, perché era un molle ma anche per convenienza.
Non voglio sentirli parlare, vederli piangere, ascoltarli ospiti nelle trasmissioni di costume, vedere che mezza Italia ancora gli sbava dietro. Non voglio vederli parlare di politica, infilarsi nei nostri affari. Sì, i nostri affari, perché loro non sono italiani, perché sono stati condannati da un tribunale ben + autorevole del dinamico trio Berlusconi – Fini – Rutelli, a vivere fuori del nostro paese.
Viva l’Italia, a morte i Savoia!