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17/05/2002
Poliziotti in galera? Viva la libertà.

Napoli, marzo 2001

Finalmente è successo quello che doveva accadere da trent’anni, e anche più. Finalmente la magistratura (che nessuno me la tocchi) ha preso una decisione controcorrente, ma inevitabile.
Quanto tempo dovrà passare per vedere un poliziotto agli arresti, dicevamo coi ragazzi abituati ai trattamenti terzomondisti della polizia italiana (per polizia intendo anche i carabinieri, è chiaro).
È una bella soddisfazione vedere che, nonostante il solito trattamento di favore caratterizzato dalla scelta per gli arresti domiciliari piuttosto che per la permanenza nelle patrie galere, per una volta qualcuno si sia mosso in difesa dei diritti umani.
Le persone che non hanno mai avuto a che fare con questi signori pensano che la polizia esista per difendere i cittadini, ma non conoscono l’altra parte della verità.
Quando un ragazzo viene fermato dalla polizia, e non solo in circostanze particolari come cortei o manifestazioni, spesso viene picchiato, intimorito insultato.
Ho visto alcune trasmissioni televisive, insulse ed al servizio del potere come sempre, in cui l’attenzione veniva rivolta verso la piazza e quello che vi era accaduto: i violenti che non sono stati arrestati, i non violenti che sono stati picchiati, i poliziotti che si sono difesi etc.
Il punto non è la piazza, ma quello che è accaduto dopo, nella caserma.
In quel luogo non interessa più capire se i fermati fossero colpevoli o meno, ma se si siano verificate delle violenze da parte della polizia.
Cosa interessa se il picchiato un’ora prima aveva picchiato a sua volta in piazza?
In un paese civile fino in fondo, non governato da fascisti, xenofobi e mafiosi, si sarebbe dimesso il ministro degli interni fino a giù, tutta la colonna del potere. In Italia invece l’intero governo prende le difese dei violenti, dei picchiatori, dei poliziotti fascisti e squadristi, contro, manco a dirlo, la magistratura, rea (e questo lo dico io) di accusare il capo del governo e tutta la banda di porci che lo circonda.

Viva la libertà, viva la magistratura libera.