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09/09/2002
Sulle veline e sui mafiosi.

Hai letto il disegno di legge Gasparri sui media? Una specie di fotocopia della legge Mammì con in più un paio di aperture al cavaliere. Adesso chi possiede tre televisioni può anche comprare dei giornali, così il Berlusconi non dovrà più utilizzare i suoi fidi prestanome per le sue losche manovre di mercato. In più, di fatto, è stata data la possibilità a rete4 di sopravvivere, nonostante da anni trasmetta senza concessione nazionale. Beh, direi che non c’è niente male. Ma il colmo deve ancora arrivare: sì, perché durante il consiglio dei ministri, al momento della presentazione da parte di Gasparri della leggina, il Berlusconi si è alzato e se n’è andato “Per non dare l’impressione che si potesse configuarare un conflitto d’interessi”. Ti rendi conto? Ti rendi conto porca troia? Sono dei fantocci. Un bellissimo pezzo di Alessandro Robecchi definiva Gasparri e soci come delle veline del loro capo Mister Berlusconi. È proprio quello che sono, veline, comparse, letterine del cazzo. Non riescono a pensare nient’altro che leggi che aiutino in maniera sconcia il loro boss, dalla legge Cirami-salva-mafios-ladri, alla nuova leggina Gasparri. Altro che girotondi (ai quali parteciperò assieme ai compagni del Roma Social Forum), qui ci vorrebbe qualcosa di molto più forte.
Non credo che questa gente possa capire qualcosa attraverso forme di protesta soft come i girotondi. Sono squadristi assassini (Genova 2001 docet), quelli che mandano nelle piazze, sono dittatori quelli che li comandano dalle stanze ovattate del cazzo. E noi ci limitiamo ai girotondi? Spero che si intraprenda qualche azione davvero forte, perché debbono capire da che parte sta la ragione.
Hasta siempre.